Il Porno Insegna Alla Donne A Tollerare Gli Abusi

Per anni abbiamo vissuto in una società maschio-dominante dove alla donna era richiesto il silenzio nella sofferenza domestica. Una donna che subiva in silenzio anche le più atroci violenze.

Con l’avvento del porno-mainstream, assistiamo adesso a qualcosa di ancora peggio: alla donna è chiesto di godere ed eccitarsi nella sofferenza… sì… avete letto bene.

Se fate una ricerca su Google della parola “choke me” (strangolami) troverete immagini di cuoricini con tale scritta all’interno. Se aggiungete la parola “daddy” (paparino) troverete frasi tipo “ho strangolato quella p****na e lei sorrideva”. Lo stesso schifo se cercate su Google “bite me” (picchiami), “hit me” (colpiscimi) e risultati simili. 

La nostra società è ormai “pornificata” da anni ma i contenuti pornografici disponibili cambiano rapidamente. Gail Dines, nel suo libro Portland (lo consiglio a chi legge inglese), ci spiega come siamo passati dal soft-porn (porno leggero) a quello hard-core (pesante). 

Quello che comunemente troviamo adesso sono: donne picchiate, violentate, sputate addosso, prese a calci, strangolate ecc. Una violenza senza precedenti. 

GONZO PORNO

Il genere dominante oggi è il “gonzo porno” che è definito come la pornografia del dolore e della punizione. Le donne nel gonzo porno subiscono il rapporto, subiscono il dominio maschile. 

Prima di internet, la pornografia accessibile era quella soft-core. oggi invece assistiamo a brutalità, violenza e umiliazione della donna. Nella nostra cultura “pornificata” come deve essere la donna ideale?

La dott.ssa Dines descrive una nuova figura di donna ideale disegnata dal porno: una donna estremamente sensuale sempre disposta e in silenzio. 

Una ricerca del 2010 ha analizzato i 50 video più visualizzati all’interno dei portali pornografici. Tutti contenevano elementi di abuso (fisico e verbale) nei confronti della donna. Atti di aggressione fisica (strangolare, schiaffeggiare ecc.) nell’88% dei video. Considerando sia l’aggressione fisica che quella verbale, i ricercatori sono arrivati a definire il 90% delle scene come violenti nei confronti della donna. 

L’industria pornografica trasmette l’idea al consumatore medio che quelle donne stiano godendo in quel tipo di rapporto. Niente deve provare il contrario, altrimenti la fantasia violenta maschile si interrompe. Le attrici anche se in estremo dolore (come in alcuni casi di sadismo e masochismo) devono continuare a godere. La pornografia è diventata maestra nel vendere la sofferenza.

CHE COSA STIAMO TRASMETTENDO?

Che ripercussioni ha tutto questo su una giovane ragazza? Che cosa stiamo trasmettendo alle giovani donne? Il femminismo ha spesso protetto la pornografia, ha protetto il sadomaso… ma siamo sicuri che questa è la strada giusta per “potenziare” le future donne. 

Il femminismo per portare la donna ad avere la stessa libertà sessuale dell’uomo (se così vogliamo chiamare questo squallore), ha accettato la brutalità della pornografia. 

Per abbattere una società uomo-dominante (assolutamente non tollerabile), abbiamo accettato l’ideale di donna moderna “pornificata”: rifatta, sensuale, sempre sessualmente disponibile, tollerante alla violenza, masochista e super truccata.

Ripeto… possiamo chiamare questa libertà sessuale? 

Tante ragazze, con cui io e mia moglie abbiamo parlato, vivevano in relazioni violente. In momenti di forte stress e solitudine hanno anche accettato condizioni, che adesso, rifiutano categoricamente. 

Il porno ha trasmetto agli uomini un’idea distorta. Questa idea estrema-uomo-dominante è celebrata nella maggior parte dei video pornografici visualizzai milioni di volte da tantissimi utenti. 

L’unica liberazione è stata quella di cibare la bestia che è nell’uomo che non conosce Dio. 

Abbiamo bisogno di una rivoluzione di amore, dove l’uomo protegge e potenzia la donna.

Ecco il vero seme della rivoluzione:

Galati 3:28
Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù.