Sesso nei bagni della scuola, poi il ricatto con le foto hot

MONZA “Se non lo fai spiffero tutto”. Agli amici e ai compagni di classe. Tutti ragazzini fra i 14 e i 15 anni. Avrebbe raccontato i loro rapporti sessuali nei bagni della scuola. Avrebbe pure fatto circolare in rete, in un perverso passaparola digitale, quelle immagini hot che l’aveva costretta a inviargli su Whatsapp. Un incubo durato mesi, in un istituto privato di Monza. Finito con una pesante accusa a carico del presunto aguzzino, oggi sedicenne: violenza sessuale continuata, con l’aggravante di averla commessa in ambiente scolastico.

Una storia di disagio sullo sfondo di una Monza benestante. Di eccessi e cyberbullismo. Giochi pericolosi sfuggiti di mano. Su cui sta indagando la Procura per i minorenni di Milano dopo la denuncia della vittima. Compagna di scuola del ragazzino. Costretta, in almeno dieci occasioni, ad avere rapporti sessuali nei bagni. Gli episodi risalirebbero all’anno scolastico 2015-2016, ma le violenze sarebbero continuate anche quando lo studente aveva cambiato istituto. Fino addirittura ai primi mesi di quest’anno. Violenze psicologiche, questa volta.

Perché secondo quanto raccontato al pubblico ministero, il ragazzino ossessionava la ex compagna con messaggi su Whatsapp nei quali le intimava l’invio di altre foto e video che la ritraessero nuda e in atteggiamenti sessuali, minacciandola – in caso di rifiuto – di condividere sempre tramite la app di messaggistica istantanea ma anche su altre community della rete, tutto il materiale hot fino ad allora ricevuto. E anche di svelare ai compagni quello che era successo fra di loro.

Ora l’incubo è finito. Anche se la ricostruzione di quanto sarebbe avvenuto nella scuola monzese ha portato alla luce altri episodi che la dirigenza dell’istituto aveva classificato come “episodi di bullismo”. Fatti puniti con provvedimenti “del tutto arbitrari”, secondo parte dei genitori degli studenti che avevano pure rimarcato il “fallimento educativo della scuola”. Nei telefonini degli studenti, infatti, erano stati trovati messaggi con frasi razziste riferite a compagni di colore, botta e risposta con un “linguaggio aggressivo e irrispettoso” e ancora scambi di immagini e filmati con un esplicito contenuto pornografico.

Si chiama “Sexting” (dall’inglese “sesso”+“inviare SMS”) ed è una delle mode degli ultimi anni che più ha preso piede, soprattutto tra gli adolescenti e preadolescenti. Come si può già capire dal nome non è nulla di cui andare troppo fieri, eppure il sexting è una pratica che coinvolge, secondo statistiche recenti, più del 40% degli adolescenti, le percentuali salgono ancora di più se guardiamo a fasce di età più grandi. Esso, in pratica, consiste principalmente nello scambio di messaggi sessualmente espliciti e di foto e video a sfondo sessuale, spesso realizzate con il telefono cellulare.

Queste mode sono il frutto di genitori che permettono a bambini di 6-8 anni di essere già esposti al sesso, tramite la TV, computer, tablet e cellulari smartphone. Essi crescono credendo che tutto ciò sia normale, sia accettabile, e anzi sono pronti a imitare quello che vedono fare dagli attori, vogliono sentirsi grandi, alla moda, e così cercano il mezzo più facile e immediato per avere “rapporti”… internet e gli smartphone. Tutto ciò, va da sé, non ha nulla a che fare con l’Amore, si tratta di vera e propria pornografia, una pornografia più interattiva, più “intima” (almeno così sembrerebbe). La persona che invia immagini e video diventa il porno di chi richiede. Ragazze, vedendola da questa prospettiva la cosa diventa meno allettante, vero?

Il 55% delle persone che riceve materiale di sexting lo inoltra ad almeno altre due persone. Una volta che avrai immesso una tua immagine, un tuo video, su internet non puoi più controllare quel file, esso di condivisione in condivisione si espanderà a macchia d’olio, e prima che tu te ne accorga potrebbe tornare indietro come un boomerang… e ferirti.

Attenzione ragazzi! Una cosa una volta entrata in internet potrebbe non uscirne mai più. Non fare qualcosa di cui, a breve, potresti pentirtene amaramente. Come dice Randy Alcorn: “La Purezza è sempre la mossa vincente, l’impurità è sempre una mossa stupida!”. Ed ha pienamente ragione, spesso per seguire i nostri impulsi sessuali facciamo delle vere e proprie sciocchezze, non cadere anche tu nella rete di internet.

Avvisa subito i tuoi genitori e la polizia se ricevi richieste di sexting… fallo subito… non subire questa violenza.

Attenzione genitori, controllate i cellulari dei vostri figli… non possono essere lasciati soli in un mondo ricco di trappole!

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A presto
Antonio Morra
Autore Libro PornoTossina