Sempre più bambini appiccicati agli schermi di smartphone e tablet … quali sono i pericoli?

Nativi digitali, così gli esperti chiamano la nuova generazione che letteralmente nasce incollata e appiccicata agli schermi luminosi di smartphone, tablet e pc. Dal primo vagito, i neonati imparano le abitudini degli adulti ad usare gli smartphone e tablet, ogni giorno, per foto, chat, applicazioni ecc.

Questa abitudine agisce sul sistema nervoso determinando effetti simili di una sostanza psicostimolante come la caffeina.

Adolescienza Magazine riporta:

Un utilizzo eccessivo e continuativo nel tempo può portarli ad isolarsi dalla realtà circostante, sperimentare difficoltà nel separarsene per dedicarsi ad altre attività, influenzare il rendimento scolastico e la qualità del sonno. Utilizzando fin dalla prima infanzia questi dispositivi, essi divengono nel tempo per i ragazzi delle vere e proprie protesi della loro identità e sostituiscono ogni attività di gioco e relazione.

Lo smartphone riduce l’interesse nelle altre attività. Il bambino fanno fatica a trovare alternative ricreative. Infatti le statistiche parlando di bambini sempre meno coinvolti in giochi all’aperto e sport.

Suoni e colori, prodotti dai cellulari, influenzano la produzione di dopamina, un neurotrasmettitore associato al piacere, che produce una sensazione di forte coinvolgimento, per cui il bambino tenderà più facilmente a scegliere la gratificazione immediata, facendo fatica a passare ad altre attività (Margalit, 2016).

Che cosa succede al cervello dei bambini?

Quando un bambino trascorre troppo tempo davanti a uno schermo, infatti, è bombardato da decine di stimoli visivi, facilmente a portata di mano, che richiedono la capacità di elaborare più azioni simultaneamente. Il rischio diventa, nel tempo, quello di non riuscire a prestare attenzione agli stimoli che provengono dal mondo esterno, l’attenzione si restringe, spesso non c’è interazione con adulti o altri coetanei.

Il cervello, in questa fase critica di apprendimento e sotto gli stimoli dello schermo, diviene pigro e lento. Il cervello perde la forza di creare fantasie, stimoli e creatività. I primi anni di crescita sono fondamentali per decodificare gli altri, il mondo intorno a noi, il linguaggio e le dinamiche della nostra e altra culture.

Trascorrere un tempo eccessivo davanti a un tablet o uno smartphone, può influenzare lo sviluppo di queste abilità e, nel tempo, potrà esercitare degli effetti sulle relazioni sociali e sull’abilità a interagire con gli altri (Margalit, 2016).

I processi cognitivi sono, dunque, condizionati dai dispositivi tecnologici, soprattutto quando si verifica una iper-stimolazione e un sovraccarico di informazioni. La tecnologia non va ovviamente demonizzata, non è lo strumento in sé ad avere degli effetti negativi, ma è importante favorirne un uso consapevole e adeguato sin dall’infanzia, per evitare che utilizzo eccessivo e iper-connessione vadano ad intaccare lo sviluppo delle capacità cognitive di attenzione, vigilanza, concentrazione. (Adolescienza Magazine)

A presto
Antonio Morra

Note:

Margalit L. (2016). What Screen Time Can Really Do to Kids’ Brains. Psychology Today. Retrieved on https://www.psychologytoday.com/blog/behind-online-behavior/201604/what-screen-time-can-really-do-kids-brains

Kardaras N. (2016). Glow Kids: How Screen Addiction Is Hijacking Our Kids-and How to Break the Trance. St Martin’s Press, New York.

Fonte: Adolescienza