Che cosa hanno in comune la pornografia e l’aborto? Parte I

Nel 2007 mi trovato a Nashville, USA durante la giornata di digiuno e preghiera “TheCall”; Lou Engle (fondatore e organizzatore dell’evento) dichiarò: “Se guardi la pornografia stai bevendo dallo stesso pozzo dell’aborto”. Tale frase scaturì in me una profonda riflessione…che cosa hanno in comune la pornografia e l’aborto?

Le ultime statistiche parlano del 64-68% dei ragazzi e il 18% delle ragazze guardano pornografia almeno una volta a settimana e il 17% dei ragazzi e il 30% delle ragazze guardano la pornografia 1-2 volte al mese. La pornografia sta raggiungendo un punto di saturazione senza precedenti.

Il porno sta velocemente inquinando e riprogrammando le menti di milioni di uomini e donne, lasciando morti e feriti ovunque…infettando, virtualmente, quasi ogni famiglia.

Porno e aborto: “deumanizzazione”

Definiamo la deumanizzazione: Processo secondo cui un gruppo asserisce e provoca l’inferiorità di un altro attraverso atti e strategie mirate. La deumanizzazione ha lo scopo di creare gerarchie, dove chi sta più in alto ha un livello di dignità maggiore di chi si trova più in basso.

Sia la pornografia che l’aborto deumanizzano un gruppo di persone. Nel primo caso le donne (e molto spesso anche gli uomini), nel secondo i bambini.

Nel caso dell’aborto ci troviamo di fronte allo spappolamento e genocidio (legale) di piccoli esseri umani. Nel caso della pornografia, la nostra cultura diviene sempre più dipendente da scene grottesche di violenza sessuale sulle donne.

Migliaia di uomini, indeboliti dalla vergogna che porta la pornografia, non sono più in grado di difendere i deboli. E’ difficile prendere posizione per la tutela dei bambini e delle donne quando la notte prima eri attaccato ad uno schermo di un computer (tablet o cellulare) guardando come la pornografia vittimizza e rende oggetti quest’ultimi.

La nostra società è in continuo dibattito su come arginare il fenomeno degli stupri e abusi. Discutendo da varie cattedre, dimentichiamo le scene emanate dagli schermi di migliaia di gadget che incitano alla più perversa depravazione: le violenze di gruppo (gang bang) sono tra i video più cliccati nell’emisfero del porno. Il futuro del porno è sempre più oscuro.

Tanti credono che la pornografia sia solo un’innocua fantasia. Il sociologo e ricercatore Dr. Gail Dines puntualizza che il porno più “popolare” dei nostri giorni sprigiona un’enorme odio verso le donne, denigrandole di ogni dignità fisica e mentale.

Tanya Burleson, ex porno star (conosciuta come Jersey Jaxing) ha rivelato in un’intervista:

“ti trattano come un’oggetto, vieni brutalmente usata per produrre materiale violento e insensibile. La maggior parte delle porno star usa droga per affogare il dolore”.

Se ogni notte milioni di uomini deumanizzano le donne sugli schermi dei loro computer, quanto semplice sarà deumanizzare il frutto dei loro grembi? Quanto semplice sarà rendere oggetto un bambino non ancora nato?

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A Presto
Tony