La triste storia della prostituzione in Italia (vietato ai minori di 18 anni)

“Mi hanno legata al letto ed hanno cominciato. Ci si sono messi in tre, ma non ci sono riusciti. Dicevano che era colpa mia, che ero una stupida perché urlavo e mi dimenavo. Dovevo star ferma e tutto si risolveva in un attimo. Poi hanno preso una cosa, me l’hanno infilata dentro e ci sono riusciti… Perdevo sangue, avevo un dolore terribile, ho pregato che avessero pietà, ho chiesto aiuto… mi hanno curata con una doccia di acqua e sale. Altro dolore. Ho pensato che sarei morta. Urlavo, piangevo, ma loro niente. Era colpa mia, tutta colpa mia se ero ancora vergine. Tre giorni dopo mi hanno messo sulla strada… Dicono che devo darmi da fare, che sono in debito con loro di 35.000 euro per avermi aiutato ad arrivare qui da voi e che se non restituisco i soldi, mi uccidono”.

Rosalyn ha appena 14 anni, niente altro che quattordici anni. Fa parte dell’esercito di ragazzine nigeriane che, sotto gli occhi di tutti, affolla i marciapiedi d’Italia offrendo sesso a basso costo ad una folla crescente di clienti. “Vogliono solo noi. Le altre, per loro, sono troppo vecchie”, mi racconta Mary, 15 anni. Lei è per i suoi padroni, era a posto. Era stata stuprata più volte in Libia prima di essere infilata su di un barcone direzione Italia. Nessuno ha asciugato le sue lacrime, nessuno ha consolato il suo cuore. Il giorno dopo il suo arrivo, l’hanno sbattuta su di un marciapiede.

xxx-e1500389195379

Da Verona a Castelvolturno, dalla riviera romagnola alle provinciali calabresi e siciliane tutti hanno visto povere ragazzine in vendita ed hanno quasi sempre taciuto. Anzi… sono stati complici di questo vero e proprio stupro di massa sui corpi e le anime disperate di queste creature. Sapevano e sanno che sono solo bambine e per questo, solo per questo, le hanno comprate e le hanno usate. Lo faranno anche oggi. Padri di famiglia. Torneranno a casa ed abbracceranno le loro figlie. (di Silvestro Montanaro)

Questa è la triste storia di una società “pornificata” che rende oggetti persone (spesso minori) per il proprio piacere ed egoismo. La pornografia uccide l’innocenza e ci fa abituare alla crudeltà.

La pornografia riproduce atti di aggressione e degrado, ed insegna agli spettatori che le donne trovano piacevoli questo tipo di atti sessuali.

In un’indagine compiuta su 854 prostitute di nove paesi, il 47% delle intervistate si dichiarava turbata dai tentativi delle persone di indurle a compiere determinati atti che avevano precedentemente visto in contenuti pornografici. Il Progetto WHISPER Oral History ha scoperto che l’86% delle prostitute afferma che la gente mostra loro del materiale pornografico per illustrare atti specifici che poi richiedono da loro.

Victor Malarek commenta: “La pornografia diventa un terreno di addestramento per la gente”. Quando la pornografia diventa fonte dell’educazione sessuale per la nostra generazione, il risultato naturale è una cultura di sesso commerciale e di traffico sessuale.

Proteggiti

A presto
Antonio Morra