Openspace & Pornografia – Posso dire la mia?

Stasera ho guardato con molto interesse la “puntata” di openspace andata in onda su Italiauno. Nonostante stimi molto la giornalista Nadia Toffa, quello che mi ha spinto era la presenza di due cari amici Giuseppe e Stefania del movimento Purex a cui faccio i miei complimenti per avere lottato con coraggio in una fossa di leoni. Viva il sesso allo stato PURO!

Ho ascoltato con molta attenzione tutti gli interventi e vorrei dire umilmente la mia riportandovi un articolo che ho scritto il mese scorso per il giornale notizie provita.

PORNOGRAFIA

Pornografia Abb. porno – Dal Greco πορνογραφία (pornographia), che deriva dalle due parole πόρνη (pornē “prostituta” e πορνεία porneia “prostituzione”), e γράφειν (graphein “scrivere e riportare”, avendo anche significato di “illustrazione”, “grafica”) con Il suffisso –ία finale (-ia, “stato di”, proprietà di” oppure “posto di”).

Una descrizione scritta o grafica della prostituzione.

La pornografia ha invaso il mondo e soprattutto internet. Chiunque conosca il web, volente o dolente, si è trovato a visualizzare un sito o pubblicità porno. Quello che invece molti non sanno è che questa “presenza ovunque” ha portato milioni di persone a essere dipendenti. Una tossico-dipendenza che produce effetti devastanti pari alle comuni droghe pesanti. La pornografia ha distorto l’immagine della donna, il vero significato di femminilità e mascolinità. La donna è considerata come oggetto di piacere e soddisfazione egoistica. Vogliosa di comportamenti violenti e incuranti.

Uno sguardo ai Numeri

Il sesso è il primo soggetto di ricerca su Google. I siti porno conosciuti sono più di quattro milioni – 2.500 sviluppati ogni settimana. Il 60% di tutti i siti internet è di natura sessuale. 85% degli uomini e il 41% delle donne hanno ammesso di aver cliccato almeno una volta su un sito di natura pornografica. Un uomo su cinque e una donna su otto hanno ammesso di accedere a materiale pornografico durante le ore lavorative. I profitti della pornografia sono da capogiro, novantasette miliardi di dollari (l’unico mercato che triplica ogni anno…niente crisi)[1]. Un giro d’affari che supera Microsoft, Apple, eBay, Google e Amazon.

Secondo YouPorn, uno dei siti porno più visitati, Milano e Roma sono in testa alla classifica mondiale del traffico del porno. Solo l’Italia ha visitato YouPorn 391,475,719 volte[2] . Il 90% dei ragazzi dagli otto ai sedici anni ha visto almeno un video porno su PC o smartphone. Ogni secondo, 30.000 persone si collegano per guardare pornografia e sono spesi €140.000 al minuto. Ogni giorno l’utente medio riceve quattro email di natura pornografica[3]. Dati che dimostrano che il problema sta aumentando a macchia d’olio e colpendo TUTTE le generazioni. Stiamo parlando di una vera e propria epidemia! La pornografia sta uccidendo relazioni, amicizie, matrimoni, famiglie. Deruba le persone del loro potenziale, valore e capacità di raggiungere veri obiettivi; distorce e snatura il sesso; svigorisce il carattere e annienta la vera bellezza.

Le due “A” del porno

Che cosa ha portato a una così veloce espansione del porno web? La risposta si trova nelle Due ‘A’ di Internet.

Accessibile

Prima di Internet la possibilità di accedere alla pornografia era limitata alle riviste, DVD, cinema a luci rosse, sperando di non essere visto da qualche amico, familiare o addirittura fidanzata/moglie. Adesso nella privacy di casa, con un tocco di mouse o un “touch” sullo schermo, un mondo infinto e perverso si apre dinanzi a noi. Gli spacciatori del porno si sono resi furbi e hanno capito che bisognava soddisfare i loro clienti creando un porno “categorizzato”. Il 90% dei siti porno divide i loro contenuti per categoria, dalle più soft a quelle con contenuti oltre l’immaginazione. Questo modo di fare “stuzzica” il cervello, esso è attirato da quello che è nuovo, diverso e interessante. Quando inizi a curiosare sei travolto dal vortice di vedere altro e altro ancora. Come per ogni droga il nostro cervello diventa velocemente assuefatto, si annoia e quindi richiede immagini e video diversi. Il cervello richiede sempre di più materiale shock che combini paura, violenza, perversione ecc…Ho parlato spesso con ragazzi che si vergognavano di quello che hanno guardato per eccitarsi, cose che mesi prima “odiavano e per cui provavano repulsione”. I pornografi sono così astuti che sono disposti a donare gratuitamente dei campioni del loro prodotto per poi avere un cliente a vita. Per questo internet è carico di materiale pornografico gratuito. Se riescono a prenderti da adolescente o addirittura da bambino, sarai un loro gradito cliente per anni.

Anonima

Prima di Internet molte persone non volevano correre rischi e quindi si limitavano allo stesso materiale per mesi prima di cambiare. Oggi invece tutti possono avere accesso a quella che il Psicologo Tullio De Ruvo chiama “la droga invisibile”. Accendi Internet è ti droghi nella più completa privacy e segretezza. Quest’aspetto è quello che ha portato migliaia di persone, prese dalla curiosità, a entrare nel tunnel. Un’email, un messaggio privato e via nel baratro.

Il porno uccide il sesso. (Questa è la verità, mi dispiace ROCCO e MUGHINI)

Il sesso che guardiamo nel porno non è reale. Quello che sembra sesso non è altro che un film. Ciak si gira! Riprese, pause, viagra e ancora riprese, impraticabile nella vita di tutti i giorni. Nel libro “The Hardcore Truth”, Shelly Lubben, ex-pornostar, descrive una tipica giornata di lavoro sul set: “Tanto lavoro, posizioni strane e stressanti, che permettono alle telecamere di riprendere le angolature giuste. È sesso meccanico. Lo facevamo solo per soldi e fama, non mi piaceva per niente, iniziai a odiare il sesso in generale. Spendevo più tempo con una bottiglia di Jack Daniel’s che con i porno attori. Odiavo essere toccata da persone estranee che se ne fregavano altamente di me. Alcune ragazze vomitavano tra una riprese e l’altra, altre fumavano senza controllo. L’industria del porno vuole farti credere che a noi piace; la verità è che ci sentiamo denigrate”.[4]

Non cambia nulla anche per il “porno amatoriale”, quando introduci una videocamera (nascosta o no), essa snatura l’intimità e trasforma il rapporto da amore a performance. La realtà dei fatti è che più guardi porno e più sarai insoddisfatto delle “prestazioni” del tuo partner. Il tuo “appetito” per il sesso vero diminuirà mentre aumenterà quello fantastico e irreale.

Il porno uccide le donne

Il porno ci spinge a vedere le donne come oggetti di piacere e consumo. Navighiamo il web in cerca di quello che ci piace e soddisfa, proprio come in un negozio di scarpe. La donna diviene solo un corpo da categorizzare e classificare. Ignoriamo tutto quello che è sentimentale, caratteriale e mentale focalizzandoci solo sulle forme e prestazioni. Questa cultura “pornificata” ci rende stupidi e inadeguati per una vera relazione. Robert Jenses, nel suo libro “Getting Off”, dichiara che viviamo in una cultura dello stupro. “Il sesso è sexy solo perché gli uomini brutalmente dominano e le donne si sottomettono; il potere è erotizzato”.[5]

Numerosi studi hanno dimostrato che le persone esposte alla pornografia sono meno sensibili verso le vittime di abusi sessuali. Il porno corrode il tuo modo di pensare.

D’altro canto, le donne sono sempre sotto pressione per “competere” con le pornostar. Gli standard di sessualità e bellezza spinti dal porno sono inarrivabili per una donna che studia, lavora o accudisce i suoi figli. Questo ha prodotto in molte donne un odio verso il proprio corpo, problemi alimentari, bassa stima, depressione ecc. Stiamo insegnando alle nostre ragazze che per essere accettate devono essere sexy, disinibite e aggressive, trasformando l’amore in una sporca performance. Quello che starò per dire forse sembrerà estremo ma c’è un grosso collegamento tra pornografia e Human Trafficking. Il 70% percento del traffico umano è generato per scopi sessuali, tante ragazze sono forzate a prostituirsi.[6]

Lou Engle, uno dei miei padri spirituali, una volta mi disse che aborto, pornografia e human trafficking provengono dallo stesso pozzo, bere in uno alimenta gli altri due. Una ricerca, su un campione di 854 prostitute in nove nazioni, ha dimostrato che il 50% è stata filmata durante il rapporto a scopi pornografici.[7] Mentre tutti (almeno spero) condanniamo il traffico umano, non ci rendiamo conto che stiamo bevendo allo stesso pozzo ogni volta che accendiamo il PC per guardare pornografia. Non alimentare quello che dovresti odiare.

Il porno uccide la tua libertà

Studi hanno dimostrato che la pornografia crea dipendenza.[8] Il nostro cervello diventa assuefatto e quindi richiede sempre più porno e più estremo per portare all’eccitazione. La maggior parte delle persone con cui ho parlato, non iniziano con porno hard-core estremo (orge, anale, sadomaso ecc.), ma piano piano, iniziando da cose più soft, si sono trovati a guardare cose che “odiavano” alcuni mesi prima. Il porno promette libertà ma ti schiavizza. Il porno promette soddisfazione ma richiede una dose sempre più pesante.

Il team di ricerca dell’Università di Padova capitanato dal Prof. Carlo Foresta ha rilasciato delle agghiaccianti statistiche riguardo ai giovani e il porno in Italia. Il 78% dei giovani è “navigatore” abituale di siti porno con le seguenti modalità:
1. Qualche volta al mese (29%);
2.Più volte alla settimana (63%);
3.Ogni giorno (8%).

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista americana International Journal of Adolescent Medicin Health dopo oltre 10 anni di ricerca. Il 10% degli intervistati ha annuito che la pornografia è ormai totale dipendenza. Il 25% dei giovani che frequentano siti porno abitualmente ha notato un cambiamento drastico nei comportamenti sessuali. Le patologie della sessualità che emergono con maggiore frequenza nei frequentatori dei siti a sfondo sessuale, sono una importante riduzione del desiderio (16%), un aumento delle eiaculazioni precoci (4%).

Chi ha il coraggio di non chiamarla epidemia? Si, una “PornoTossina”! 

A presto
Antonio Morra #pornotossina

[1] Recent survey in the Journal of the American Psychological Association
[2] http://www.huffingtonpost.it/2013/01/24/youporn-i-numeri-del-2012_n_2542143.html
[3] www.OnlinePsychologyDegree.net
[4] Matty Fradd and Donny Pauling, The Hardcore Truth (CovenantEyes).
[5] Robert Jenses, Getting Off: Pornography and the End of Masculinity (Cambridge, Mass.: South End Press, 2007).
[6] Finlo Rohrer, “The Men Who Sleep with Prostitutes”, BBC New Magazine, 22 Febbraio 2008.
[7] Martin Saunders, “Gagged and Bound”, Christianity, Febbraio 2009, www.stopthetraffik.org.
[8] Robert Jenses, Getting Off.